sabato 9 gennaio 2016

Adalberto Peñaranda



 Destro naturale, longilineo potente (185 per 79 kg di peso) è un attaccante venezuelano, in forza al Granada ma di proprietà dell'Udinese, classe 1997.

Giocatore più giovane a debuttare nel campionato venezuelano, giocatore più giovane della storia del Granada a debuttare nella Liga, giocatore più giovane in assoluto a siglare una doppietta nella Liga, battendo un certo Leo Messi. Già questo non sarebbe male come biglietto da visita. Ma è niente in confronto a questo gol di ronaldiana memoria. Ed è proprio il paragone inevitabile quello con Luiz Nazario de Lima quello inevitabile che si deve fare, guando si vede giocare questo ragazzo che sta bruciando le tappe (18 anni, 4 gol in 8 partite in Liga quest'anno, record su record e soprattutto una sensazione di onnipotenza in campo). Proprio come il primo Ronaldo la sua potenza, unite a un'accelerazione prodigiosa e a un controllo di palla, in corsa e da fermo, da funambolo che fanno di lui la croce di ogni difesa avversaria. Prima o seconda punta, ala destra o sinistra non cambia molto per un giocatore già maturo fisicamente e in buona parte anche mentalmente, che affronta le partite con grande intensità e partecipazione e che oltre al talento ci mette tanta grinta e fame. Grande giocoliere palla a terra, protegge benissimo il pallone ed è un grande dribblatore, è anche dotatissimo di giocate aeree, come stop a seguire, rovesciate, controlli volanti , oltre a un colpo di testa da migliorare ma già piuttosto buono (non ha un gran tiro, ma sui rinvii , nei duelli aerei si fa valere). Ha intuito e tempo nell'inserimento senza palla e nello scatto, si propone con movimenti corretti a seconda del ruolo che ricopre. Da centravanti gioca benissimo spalle alla porta, sapendo proteggere il pallone, fare la sponda o girarsi in un fazzoletto.

Gran destro, è capace di usar bene anche il sinistro, anche in giocate difficili, come tiri incrociati e volèè, difficile trovargli difetti se non un certo innamoramento della palla e un certo eguismo che lo portano a volte a non servire un compagno che si sta smarcando: credo più per una mancanza tattica, di visione di gioco, di imparare a giocare più a testa alta che una scelta consapevole, ad ogni modo questo è il difetto più grande che deve sistemare. Fatto quello, migliorato il feeling con il tiro di testa, siamo di fronte a una specie di Ronaldo 2.0, leggermente meno tecnico ma più completo atleticamente anche sul piano della resistenza , più versatile e già più forte nel gioco aereo. Un potenziale Pallone d'Oro.


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