mercoledì 29 settembre 2010

Ciao Mister!

 


 


Negli anni mi ero sempre chiesto che fine avesse fatto, dato che si trattava dei più bravi allenatori della sua epoca (all'epoca quotato quanto e più di Lippi, per esempio) e che ha lasciato la panchina ancora molto giovane. Si era vociferato di una qualche malattia, che alla fine è arrivata, ma pare che la decisione di lasciare questo calcio fosse di natura diversa. A maggior ragione quindi va la mia stima, a lui, sia come allenatore che come uomo. Un grande che è giusto non dimenticare.


"E' stato l'allenatore di tante squadre - si legge - ma a Cagliari aveva lasciato un ricordo speciale". "Se n'è andato in punta di piedi, come nel suo stile - continua la lunga, commossa nota scritta dal club sardo - Era lui il tecnico nel '93-94, l'indimenticabile stagione della cavalcata in Coppa Uefa. Due anni dopo, il ritorno, chiamato dal presidente Cellino a sostituire un totem come Trapattoni. Fece il suo lavoro, salvando la squadra. Dopo di che, appese la tuta al chiodo". "Rifiutò ogni incarico e si negò anche a qualsiasi tipo di intervista - continua il profilo - Tagliò tutti i contatti con un mondo che non aveva mai sentito suo. Troppo duro e arrogante per un signore come lui, abituato a guardare la gente negli occhi. Un gentiluomo cresciuto nel rispetto delle persone, e un ottimo allenatore, cui mancò la ciliegina di un trionfo personale. Ci èandato vicino, sia nel '94 col Cagliari, ma anche nel '90, con la Fiorentina, quando perse la finale di Uefa contro la Juventus. Fu lui a lanciare al Vicenza un giovanissimo Roberto Baggio. Aveva voluto bene al Cagliari, e il Cagliari gli aveva voluto bene. Ciao mister".

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