lunedì 8 marzo 2004

Chi ha bisogno di un regista?

Sento dire da più parti che l Inter avrebbe bisogno di un regista, di uno che sappia impostare lazione come Pizarro dell Udinese. Viene da chiedersi come facciano a giocare Real Madrid( Beckham non è un regista..e fino allanno scorso non cera), Valencia (Baraja non lo definirei un regista), Deportivo La Coruna (Mauro Silva idem come Baraja), Juventus (Tacchinardi ide come sopra), Roma (Emerson idem dell idem), Arsenal ( Vieira idem dellidem dellidem),  Manchester Utd (Keane) e Chelsea (Lampard? Makelele?) . Nessuno di questi può essere considerato un regista, almeno non può essere considerato più regista del fosforico e geometrico Cristiano Zanetti o dellaltrettanto bravo Farinos dotato anche del lancio lungo. Però non dribblando davanti allarea di rigore come un pirla non vengono considerati dei registi. Non sarebbe grave se non fosse che qualcuno pensa che mettendo un fessacchiotto che si mette a dribblare davanti alla difesa e a fare i lanci lunghi l Inter inizi a giocare bene e a vincere. Non vale per lInter, non vale per le altre squadre.

E molto pericoloso per lInter pensare che comprando un giocatore cambi tutto. O cambiando lallenatore...  

19 commenti:

  1. potrei risponderti che per regista si può anche considerare il punto di riferimento della squadra..un giocatore dotato di personalità e tecnica ..e nel Real c'è Zidane..nella Roma Emerson..nella Juve Nedved..ecc ecc..cristiano zanetti è un grande giocatore ma Farinos non è da grande squadra...all'Inter manca un fuoriclasse in mezzo al campo..questo è indubbio

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  2. e stankovic? poi non mi sembra che zidane e nedved giochino in mezzo al campo e non sono daccordo neanche su farinos...

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  3. Io credo che quando si parla di registi si debbano intendere i vari Emerson, Vieira, Baraja... Ne Nedved e ne Zidane rientrano in questa categoria... Tantomeno Stankovic! L'Inter ha fatto l'ennesimo acquisto senza pensare... Un solo uomo(sul mercato) poteva risolvere i problemi dell'Inter: Pizarro!

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  4. ne emerson ne vieira ne baraja secondo me sono più registi di c. zanetti ... immaginati pizarro o chi per lui che arriva all'inter come salvatore della patria..prova a immaginare l'esito... all'inter non serve un "regista"... non è il regista che fa grande una squadra... ne ancelotti ne rijkaard erano registi... il regista è il gioco...

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  5. Se per questo neanche la Roma ha un "gioco" ma sono i giocatori al "posto giusto" che lo creano...e ti parla uno che ha Zeman come modello...

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  6. i giocatori giusti al posto giusto...questo è fondamentale ..ma non basta... un minimo di organizzazione serve... hai risolto con la cost d'avorio?

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  7. Non vuole essere una critica. Prendetela come un'impressione personale genuina ed anche simpatica. Mi sembra un ritrovo di amici anni 70 che parlano del calcio del 2000. Mi spiego meglio. L'impressione che ci sia una marcata visione tattica di un tempo in cui il calcio era caratterizzato dal classico regista in mezzo al campo, dai cui piedi era obbligatorio passassero tanti palloni, con in più l'assist geniale. Si trattava di un giocatore particolarmente dotato, non necessariamente in carattere, ma da buona visione e piedi buoni, che agiva prevalentemente a ridosso delle punte, ma andava a prendersi la palla in difesa per l'impostazione. Oggi, a mio parere, quello che in passato era privilegio di pochi, vedi Olanda oppure Ajax( ma siamo lì), è diventato dominio di tanti. In una stessa squadra possono agire tanti attori in grado di fungere ad una funzione analoga.  L'evoluzione anche tecnica, ci permette di avere giocatori che riescono ad apportare un contributo alla manovra più TOTALE. Non esiste il regista vecchio stile, ma tanti giocatori che comunque sono in grado di gestire e leggere l'azione in mezzo al campo. In questo, l'impressione è quella di un ritorno agli albori, con la differenza che nel passato il centromadiano era uno solo, mentre oggi ci si può affidare a più elementi in grado di fungere da ispiratori della manovra nelle rispettive squadre. In questo concordo in parte con Dario. Il calcio di oggi privilegia non il regista giocatore, ma il regista gioco. Un tempo le squadra adottavano durante la gara una soluzione tattica con delle varianti. Oggi il disegno tattico è spesso subordinato all'applicazione di numerevoli schemi. Potremmo dire che esiste una vivisezione della tattica durante la stessa gara in tanti elementi e schemi tattici. Tale lettura però ha un elemento che toglie poesia al gioco. L'evoluzione tattica, il vincolo agli schemi, le molteplici soluzioni tattiche di una squadra, snaturano sempre più l'estrosità dell'individuo particolarmente dotato tecnicamente.

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  8. questa idea della poesia sposata all'individualismo e all'improvvisazione non mi trova daccordo... il lago del cigni è provato e riprovato al contrario della break dance che spesso invece è imporvvisata...qual'è più poetica? l'arte di gruppo non è inferiore all'arte individuale... guarda per esempio ai beatles... il risultato finale valeva più della somma dei singoli...cosa c'è di più poetico di un gruppo di ragazzi che si aiutano a vicenda per realizzare un sogno? viva la poesia di squadra!

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  9. Il gruppo non è poesia, bensì concerto!Concerto e poesia possono essere entrambe due situazioni estasianti quando i protagonisti sono sublimi.Mi sembra di non aver affermato che IO PREFERISCO LA POESIA.Ho scritto "Tale lettura però ha un elemento che toglie poesia al gioco. L'evoluzione tattica, il vincolo agli schemi, le molteplici soluzioni tattiche di una squadra, snaturano sempre più l'estrosità dell'individuo particolarmente dotato tecnicamente. "Non si può avere tutto dalla vita. E' ovvio che è difficile trovare nel calcio d'oggi, che un giocatore prenda palla dalla propria metà campo ed arrivi davanti al portiere avversario con una serie strabiliante di dribblig. Maradona non era sinfonia, era poesia!Anche perchè l'avversario non te lo consente.Ma soprattutto perchè il giocatore durante la settimana lavora su precisi dettami tattici, che lo inducono anche mentalmente a rieseguirli durante la gara. E' normale in un gioco collettivo. Ma in passato avveniva di meno. Ed in passato si poteva ammirare il coraggio di un individuo che inventava la giocata spettacolare. Il fatto non è preferire la poesia o la sinfonia. Ciascuno preferisce ciò che vuole. C'è chi ama l'albo d'oro a tutti i costi e chi preferisce ricordare il gioco di una squadra. Dipende dalla sensibilità di ciascuno.Ma il guaio caro Dario è che tale filosofia viene innescata nelle menti fresche dei giovani calciatori, ossessionati dai loro tecnici, più per le posizioni da mantenere, oppure del passaggio in verticale, piuttosto di un tiro a volo perso oltre la rete di recinzione. Ciao!

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  10. non sono daccordo con te...una volta i difensori neanche superavano la metà campo...ora sono più liberi... partecipano di più alla costruzione del gioco... quindi sono meno legati tatticamente... lo schema aiuta il singolo non lo mortifica...se la squadra è costruita con razionalità... non succcedeva spesso neanche prima vedere un giocatore partire dalla propria metà campo e andare in porta... eppure succede ancora oggi vedere giocatori normali come eriberto-luciano fare un coast to coast e segnare... maradona era un grande perchè giocava con la squadra e per la squadra al contrario per esempio di ortega... oggi giocare a calcio è più difficile... per fare le stesse cose che faceva pelè biosgna avere una tecnica migliore di pelè... questo antinomia estro-tattica non esiste..secondo me...

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  11. Inizio ad avere l'impressione che si rischi un dialogo tra sordi. Non sei d'accordo su che cosa? E poi cosa c'entrano i difensori? Se non hai cambiato idea il titolo del tuo articolo parlava di registi.Ho continuato a parlare di tale ruolo, facendo un riferimento a Maradona solo per evidenziare la differenza linguistica da te proposta nell'esempio dei beatles.Una poesia è diversa da una sinfonia. Entrambe hanno elevati contenuti di bellezza se fatti bene.A mio parere l'evoluzione o involuzione, ma comunque la trasformazione della posizione e dell'attuazione oggi di un regista è ovvia conseguenza degli schemi di gioco.Vent'anni fa, gli schemi di gioco erano ancora per molte squadre, di numero inferiore rispetto ad oggi. Le molteplici varianti tattiche non riguardano più il modulo inteso com un generico 4-3-3, ma contengono al proprio interno e per ogni stuazione di gioco ulteriori sottomoduli in base al tipo di situazione e di azione che si sviluppa. Tutto ciò inevitabilmente ha mutato la funzione del regista ripsetto a quello degli anni 70 e 80.

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  12. maradona regista? ...mah! ... certo la discussione era iniziata parlando dei registi ma poi si era allargata mi sembra...

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  13. Dario, per cortesia prima di scrivere, leggi...Maradona regista dove l'ho scritto?Se leggi attentamente, ribadisco, ho solo evidenziato la differenza linguistica nell'esempio da te proposto sui beatles. Bellezza della poesia, anche se una poesia di gruppo è difficile da trovare. Tant'è che ho proposto il termine di sinfonia.Comunque se vuoi in pasto un esempio ti offro Platini, finale di Atene esclusa.Ti prego non dirmi che non sei d'accordo...scherzo ovviamente, rimane un grande piacere parlare di football con te. Ciao.

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  14. Anzi approfitto. Se segui anche il settore giovanile del Lecce, hai qualche informazione circa gli allievi regionali?

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  15. anche per me è un piacere discernere di football con te... il fatto è che hai messo molta carne a fuoco... riguardo agli allievi regionali ...non posso dire di seguirli.. anche i media locali si occupano al massimo della primavera...se vuoi ti faccio qualche nome della primavera: il centravanti Pellè, l'ala d'attacco Mattioli, i difensori centrali Camisa e Kouyo, il terzino sinistro esposito...a parte camisa e mattioli gli altri hanno giù giocato qualche spezzone in prima squadra...

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  16. Io credo che pirlo sarebbe dovuto restare all'inter.La sua cessione al milan mi fa piangere il cuore...con noi giocava da 3/4sta,con risultati altanenanti,per non dire mediocri(anche se tutti vengono all'inter e sembra che nn sappiano piu' giocare a calcio).Poi al milan ancelotti l'ha riscoperto(perche' il primo fu Mazzone)come centrocampista davanti la difesa...sta giocando molto bene.Sembra migliorare di partita in partita,e ha 25 anni.Comunque onestamente faccio un applauso a Pirlo,con tanti rimpianti...e molta delusione...

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  17. certo che se state a rimpiangere a un mezzo giocatore come pirlo state proprio messi male...

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  18. Se pirlo e' un mezzo giocatore mi immagino come gran parte degli altri  giocatori possano essere definiti...forse e' meglio che cambino tutti mestiere(compresi i giocatori spagnoli).Comunque in questo caso pirlo potrebbe tranquillamente proseguire a fare il "mezzo giocatore".

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  19. un grande regista non perde così spesso palla davanti alla difesa... pirlo ha un buon piede, una buona tecnica... ma il mondo è pieno di giocatori così...vai a dare un occhiata ai campetti di periferia e vedrai... quello che manca a pirlo è la testa... sapere quando dover dribblare  quando no...sapere quando lanciare e quando no... quello che albertini sapeva fare e pirlo..ancora a 25 anni...non ha imparato...

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