Marcel "Marco" Van Basten nasce a Utrecht il 31 Ottobre del non lontano 1964.
A sei anni inizia a giocare a football nelle file dell Edo piccola squadra della provincia olandese.
Già da ragazzo dimostra di avere qualcosa di speciale e dopo 9 anni con lUVV e uno con l Elinkwijk approda allAjax.
Viene subito notato da un certo Johan Cruijff che ormai stà consumando gli ultimi scampoli di carriera. Il grande Johan diviene subito il padrino del giovane Marco e spesso tra i due cè una vera e propria staffetta.
Nell Ajax Marco esplode: in 6 stagioni disputa 133 partite mettendo a segno ben 127 gol: quasi un gol a partita! Addirittura nella stagione 83-84 cioè a 19 anni segna 37 gol in 26 partite...quale diciannovenne di oggi è capace di tanto? Le squadre italiane ovviamente dormono per via di quella diffidenza atavica nei confronti del campionato olandese e nei giovani in generale.
Ma non si pò ignorare un campione così e nell 87 il Milan che ha bisogno di un grande centravanti per sostituire il bravo ma deludente Mark Hateley nopuò che puntare sullolandese, tra laltro in scadenza di contratto. Non che non ci fossero in giro grandi centravanti in quel 1987...tuttaltro: da Careca a Hugo Sanchez ,da Gary Lineker a Rudy Voeller ,dal giovane Klinsmann al vecchio Elkjaer cè un proliferare di gol e grandi giocate in area di rigore..ma lui ha qualcosa in più....Nel 1987 passa al nuovo Milan di Arrigo Sacchi.
Con LAjax ha vinto 4 volte la classifica marcatori , una Scarpa d Oro , 3 campionati , 3 coppe nazionali e una coppa delle coppe. In tutto 148 presenze e 128 gol.E ha solo 23 anni!
Con Il Milan il primo anno colleziona solo 7 presenze ma uno dei suoi tre gol è segnato a Napoli in uno dei più bei giorni dalla mia vita calcistica. Quel Milan sì che era un orgoglio per tutti e anche gli avversari non potevano dire nulla: era il Milan di Sacchi , di Baresi e Donadoni, del giovane Maldini e dellaltro tulipano Gullit. Ma anche quello di Colombo ,Evani e Mussi. Quanti ricordi Marco!
Di lì a poco Van Basten vincerà leuropeo con la sua nazionale (insieme al neo milanista Rijkaard e a Gullit) diventando capocannoniere ma soprattutto realizzando un gol leggendario in finale contro lultima grande Unione Sovietica (quanti ricordi Marco!): vince il primo Pallone doro.
Un altra serata memorabile per lui ( e per chi vi scrive) fu il 24 Maggio 1989 a Barcellona sigla una splendida doppietta...il più bel Milan di sempre ..il suo Milan...il nostro Milan annienta lo Steaua Bucarest ( Campione dEuropa 1986). E di nuovo pallone doro. E già nel mito (a 26 anni).
Ma come detto Marco ha qualcosa in più degli altri : le sue fragili caviglie che lo costringono a scendere in campo sempre in condizioni menomate: nei fatti ngli anni italiani Marco è meno costante dal punto di vista realizzativo . Qualcuno vuole dare la colpa agli schemi di Sacchi e monta una presunta incompatibiltà tra i due. Ma la realtà purtroppo è un altra. Farà in tempo a vincere un altro pallone doro ,2 scudetti con Capello ,uno nellultima sua stagione quella del 1992-93. A metà campionato le sue caviglie non reggono più...Capello forza il suo recupero per la finale contro lOlimpique Marsiglia e Marco in condizioni davvero pessime viene preferito a Gullit che và in tribuna(in campo con Van Basten cè Papin...a proposito di grandi centravanti). Il Milan gioca male (come al solito con Capello) ma a differenza dellealtre volte al difesa viene perforata da un gol di testa di Boli su calcio dangolo.
Marco non stà in piedi e il Milan non ha la forza per reagire. Mentre Marco esce deluso dal campo non sà di certo che quella è la sua ultima partita. Non giocherà mai più .
A 29 anni si ritira, le sue caviglie non sono in grado di sostenere un attività agonistica ,Marco rischierebbe di non poter più camminare. Col Milan vince 3 campionati (il quarto è solo simbolico visto che non scende mai in campo), 2 coppe campioni (più una simbolica ) tre supercoppe italiane (+ una), due supercoppe europee e due coppe intercontinentali collezionando 147 presenze e 90 gol. Nellestate del 94 getta la spugna dopo un anno di sperenze deluse :lascia il calcio.
Destro naturale longilineo asciutto ma potente(188 cm per 78 kg) , fisico elestico ,corsa veloce sia nello stretto che nellallungo era un centravanti completo...IL centravanti completo. Bravo di testa ,con entrambi i piedi in acrobazia, sui calci da fermo ,sapeva venire incontro e andare dentro, aveva il tempo della giocata ,faceva la cosa giusta nel momento giusto...segnava tanto ma non era egoista. Aveva la tecnica del trequartista ,cercava luno due , ma saoeva fare reparto da solo. Van Nistelrooy ,Kluivert, Henry, Ibrahimovic sono suoi figli. Dopo di lui esiste un prototipo di centravanti ideale. Non solo un finalizzatore ma un membro a tutti gli affetti della squadra. Un giocatore a tutto campo e a tutto tempo. Una parte di un insieme. Che tristezza vedere considerati grandi attaccanti dei parassiti che aspettano la palla dentro larea piccola! I grandi centravanti sono come te...quasi come te...Grazie Marco!
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